AGENDA 2030 e DIDATTICA a DISTANZA

AGENDA 2030 e DIDATTICA a DISTANZA

Qualche giorno fa ho aiutato uno dei miei ragazzi a preparare un progetto per presentare “AGENDA 2030” alla sua classe e abbiamo parlato di “CHIMICA VERDE”. Non solo: la discussione si è spostata anche sulla Didattica a Distanza (DaD) e sui suoi pregi e difetti.

Condivido con voi quello che abbiamo elaborato e ringrazio Guido per l’aiuto prezioso che mi ha fornito!

AGENDA 2030 e DIDATTICA a DISTANZA: QUALCHE RIFLESSIONE

Noi lavoriamo bene anche a distanza, forse perché ci siamo attrezzati da parecchio in questo senso e quindi la didattica a distanza per i miei ragazzi non è stata una grossa novità. Del resto in altro modo sarebbe stato impossibile lavorare con persone molto distanti dalla mia calda dimora!

Non condivido “l’odio” di molti per la Didattica a Distanza, la “famigerata” DAD: fatta bene è un validissimo strumento. Peccato che i più la considerino una “non didattica” e anzi, la disprezzino completamente.

Poi però parlano di investimenti futuri per gli stessi scopi. Ripeto: la DAD è per molti aspetti migliore della didattica tradizionale e permette di studiare anche a chi non può frequentare “in presenza”. Ma va fatta bene, con tanta pazienza e tantissimo lavoro da parte degli insegnanti. Sarà per questo che non piace ai più?

Spesso la DaD viene liquidata come “non pertinente alla vera educazione”.

Ma fare didattica a distanza è molto più che utilizzare il web per trasmettere i contenuti delle varie discipline! Infatti comporta un modo completamente nuovo di concepire la scuola, ben diverso da quello tradizionale.

So bene che la scuola non è “istruzione” :dovrebbe essere soprattutto “educazione”. Ma da gran tempo ha rinunciato a questo compito, lasciando da parte ragazzi con diverse modalità di apprendimento, la cui educazione ricade unicamente sulle famiglie. Non è la DaD a favorire l’abbandono scolastico : sono altre le motivazioni.

Tanto pietismo non fa bene ai nostri ragazzi: sono fragili anche per colpa nostra, che troppo spesso tendiamo a metterli sotto una campana di vetro.

Molti dei miei ragazzi hanno dimostrato più forza di quanto si aspettassero i genitori e il loro rendimento è notevolmente aumentato con la DaD. Non perché scopiazzano, sia chiaro: hanno trovato più stimolante il nuovo modo di lavorare, forse più adatto alle loro esigenze.

In maggio molti intellettuali avevano firmato un documento, in cui esprimevano il loro dissenso per la DaD. Condivido il loro punto di vista quando dicono che SCUOLA

Vuol dire anzitutto socialità, in senso orizzontale (fra allievi) e verticale (con i docenti), dinamiche di formazione onnilaterale, crescita intellettuale e morale, maturazione di una coscienza civile e politica.

Ma siamo onesti: i nostri ragazzi escono davvero così migliorati alla fine del loro percorso di studio? Siamo agli ultimi posti del mondo per qualità dell’istruzione. Il progetto AGENDA 2030 prevede, tra i suoi obiettivi,

Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti

E noi speriamo ancora che questo accada, utilizzando anche la DaD…

Vediamo ora insieme che cos’è l’Agenda 2030

AGENDA 2030 e DIDATTICA a DISTANZA: Che cos’è l’Agenda 2030

Si tratta di una LISTA, stilata il 25 settembre 2015 dai capi di Stato di 193 Paesi durante un incontro delle Nazioni Unite (Onu).

Essa comprende ben 169 obiettivi  da raggiungere, di cui 17 legati allo sviluppo sostenibile.

L’obiettivo generale da raggiungere entro il 2030 è uno sviluppo sostenibile in tutti i Paesi del mondo, grazie alla collaborazione di tutti i governi.

L’Agenda 2030 si propone di migliorare i tre campi dello sviluppo sostenibile: ECONOMICO, SOCIALE e AMBIENTALE.

In pratica il programma prevede di MIGLIORARE il benessere economico e l’attenzione alla salute delle persone, oltra alla cura del pianeta.

Gli obiettivi da raggiungere tengono conto delle singole realtà di ogni Paese e del loro livello di sviluppo. Ognuno deve fare la sua parte, in base alle proprie possibilità!

Come ci viene spiegato bene nel pdf messo a disposizione da lattes editori (vedi QUI), ogni nazione ha suoi compiti specifici.

Tutto è cominciato nel giugno 2012, durante  Rio + 20, una conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile (a Rio de Janeiro, in Brasile), i governi hanno deciso obiettivi globali di sviluppo sostenibile. Includevano già importanti problemi da risolvere o migliorare: la gestione delle risorse naturali, il consumo e la produzione sostenibili, governi solidi, diritti e società pacifiche per tutti.

Come dicevamo, tra i 169 obiettivi, l’Agenda comprende 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals, SDGs , che fanno riferimento ad un insieme di questioni importanti per lo sviluppo.

Le questioni affrontate prendono in considerazione in maniera equilibrata le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile – economica, sociale ed ecologica – e mirano a porre fine alla povertà, lottare contro l‘ineguaglianza, affrontare i cambiamenti climatici, costruire società pacifiche che rispettino i diritti umani.

Sul documento approvato dalla Camera dei Deputati si legge:

Gli obiettivi, interconnessi e indivisibili, bilanciano le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: crescita
economica, inclusione sociale, tutela dell’ambiente, estendendo l’Agenda 2030 dal solo pilastro sociale
previsto dagli Obiettivi del Millennio agli altri due pilastri, economico ed ambientale.

Gli SGDs si incardinano sulle c.d. cinque P:

  • Persone: eliminare fame e povertà in tutte le forme e garantire dignità e uguaglianza;
  • Prosperità: garantire vite prospere e piene in armonia con la natura;
  • Pace: promuovere società pacifiche, giuste e inclusive;
  • Partnership: implementare l’agenda attraverso solide partnership;
  • Pianeta: proteggere le risorse naturali e il clima del pianeta per le generazioni future.

Questi i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile:

AGENDA 2030 e DIDATTICA a DISTANZA: il controllo

Ciascun Paese viene valutato annualmente in sede ONU attraverso l’attività dell’High-level Political Forum (HLPF), che ha il compito di valutare i progressi, i risultati e le sfide per tutti i Paesi, e dalle opinioni pubbliche nazionali e internazionali.

Ogni quattro anni si svolge, inoltre, un dibattito sull’attuazione dell’Agenda 2030 in sede di Assemblea Generale dell’ONU, alla presenza di Capi di Stato e di Governo: la prima verifica di questo tipo è stata realizzata nel settembre 2019.

AGENDA 2030 e DIDATTICA a DISTANZA : L’Agenda 2030 in Europa

La Commissione europea, durante il discorso di apertura della seduta plenaria del Parlamento europeo presieduta da Ursula von der Leyen (luglio 2019), ha presentato un ricco programma d’azione da realizzare per i prossimi cinque anni, in cui emerge la volontà dell’Unione di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile, anche in relazione all’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, e prepara il terreno per una strategia globale dell’UE per gli anni 2019-2024.

 … e in ITALIA

In Italia è stata istituita la Cabina di regia “Benessere Italia”, l’organo della Presidenza del Consiglio cui spetta il compito di “coordinare, monitorare, misurare e migliorare le politiche di tutti i Ministeri nel segno del benessere dei cittadini”.

Cinque le “macroaree” in cui si sviluppano le linee programmatiche :

  • Rigenerazione equo sostenibile dei territori
  • mobilità e coesione territoriale
  • transizione energetica
  • qualità della vita
  • economia circolare.

lo strumento di coordinamento dell’attuazione dell’Agenda 2030 è rappresentato dalla Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile (SNSvS).

AGENDA 2030 e DIDATTICA a DISTANZA : il GREEN DEAL

Il 14 gennaio 2020 è stato approvato dal Parlamento Europeo il Green Deal per gli Stati Membri Europei. Tale decreto consiste in un piano di investimenti di 1000 miliardi di euro per i prossimi 10 anni a supporto della lotta contro il cambiamento climatico, l’inquinamento ambientale e la necessità di ridurre le emissioni di CO2.

AGENDA 2030 e DIDATTICA a DISTANZA: GLI OBIETTIVI PER LA SCUOLA

Vediamo ora più da vicino quello che l’Agenda propone per la scuola, a cui è dedicato l’obiettivo 4:

Assicurare un’istruzione di qualità, equa ed inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti

Oltre 214 milioni di bambini e adolescenti in tutto il mondo non stanno frequentando le scuole primarie e secondarie di primo grado.

In Italia aumenta il tasso di completamento degli studi terziari e diminuiscono le uscite precoci dal sistema di istruzione e formazione, ma molti quindicenni non raggiungono la soglia minima delle competenze per potersi orientare negli studi e sul lavoro.

Il “Piano per l’educazione alla sostenibilità” presentato dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (MIUR) nel luglio 2017 comprende 20 azioni, raggruppate in quattro specifiche macro-aree:

  1.  strutture ed edilizia;
  2. didattica e formazione delle e dei docenti;
  3.  università e ricerca;
  4. informazione e comunicazione.

È stata predisposta, inoltre, della formazione mirata per le docenti e i docenti neoassunti e in servizio sui temi della sostenibilità.

Le Indicazioni Nazionali, inoltre, si sono arricchite del documento “Indicazioni nazionali e nuovi scenari” , in cui si puntualizza la necessità impellente di educare alla cittadinanza e alla sostenibilità, coinvolgendo tutte le discipline e l’intero progetto formativo.

La scuola dovrebbe quindi educare i futuri cittadini alla cittadinanza globale e alla sostenibilità.

Un compito gravoso, che certo la situazione attuale non aiuta a portare avanti. Per questo sarebbe importante smetterla di battibeccare per le sciocchezze e concentrarsi sulle azioni!

Per saperne di più, cliccate QUI

QUI invece trovate i giochi dell’agenda

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