LATINO IN SINTESI 1

LATINO IN SINTESI 1

Periodo di interrogazioni e necessità di schemi veloci per il ripasso??? Oggi cominciamo insieme a parlare del Latino! Adoro questa “materia” e ancora oggi mi diverto tantissimo  a studiarla con i miei ragazzi!

Avremo modo di approfondire tutto quanto vedremo, ma ora abbiamo bisogno di “schematizzare” il tutto!

LATINO IN SINTESI 1 : UN PO’ DI STORIA

Il latino appartiene al linguaggio italico, che a sua volta rappresenta uno dei numerosi raggruppamenti che costituiscono l’insieme delle lingue indoeuropee.

Numerosi e significativi sono gli aspetti che accomunano il sistema fonetico, la morfologia e la sintassi di queste lingue, tanto da farci pensare che dipendano tutte da una lingua comune.

Il latino è la lingua comune da cui derivano le cosiddette lingue romanze (castigliano, catalano, italiano, ladino, lingua d’oc, lingua d’oil, portoghese e rumeno).

LATINO IN SINTESI 1 :  FONETICA E BASI DELLA GRAMMATICA

⇒ Sillabe e quantità

Come in italiano, le parole latine sono formate da una o più sillabe. Le sillabe possono essere

  • aperte (se terminano in vocale) o chiuse (se terminano in consonante);
  • lunghe se contengono un dittongo o sono chiuse, brevi a seconda della quantità della vocale. I segni che indicano la quantità sono ˘ per la breve e per la lunga.

⇒ Accento

Per articolare le sillabe in parole è necessario l’accento, che in latino è regolato da QUATTRO leggi:

  • TRISILLABISMO :  l’accento non può cadere più indietro della terzultima sillaba;
  • BARITONESI :  l’accento non può cadere sull’ultima sillaba (con rare eccezioni);
  • LEGGE DELLA PENULTIMA : in base a questa regola, se la penultima sillaba è lunga allora porta l’accento, se è breve fa spostare l’accento sulla terzultima sillaba;
  • LEGGE DELL’ENCLISI : secondo questa legge, una particella che si aggrega alla fine di una parola fa spostare sempre l’accento sulla penultima sillaba, tranne nei casi in cui si crei una vera e propria nuova parola.

LATINO IN SINTESI 1 :  Casi e declinazioni

Come sappiamo, il latino è definita “LINGUA FLESSIVA”. Vediamo che cosa significa.

Mentre in italiano la funzione logica di ogni elemento è indicata dalla posizione nella frase, dagli articoli e dalle preposizioni, in latino  la funzione logica è invece espressa da un sistema di desinenze.

La funzione logica di un nome indicata dalla desinenza si chiama caso. L’insieme dei mutamenti desinenziali che determinano il numero, il genere e il caso del nome si chiama declinazione.

I casi sono 6:

  • NOMINATIVO ⇒ soggetto, nome del predicato, predicativo del soggetto;
  • GENITIVO ⇒  complemento di specificazione (qualità, partitivo);
  • DATIVO ⇒  complemento di termine (vantaggio, svantaggio);
  • ACCUSATIVO ⇒ complemento oggetto e predicativo dell’oggetto;
  • VOCATIVO ⇒  complemento di vocazione;
  • ABLATIVO ⇒  numerosi complementi indiretti tra cui i complementi di causa, mezzo, origine, modo, ecc)

Tradizionalmente si definiscono:

– casi diretti: il nominativo, l’accusativo, il vocativo perché esprimono un rapporto logico diretto che in italiano non richiede l’uso di una preposizione;

– casi indiretti o obliqui: il genitivo, il dativo e l’ablativo perché esprimono rapporti logici indiretti che in italiano sono indicati per mezzo di una preposizione.

Domani parleremo delle DECLINAZIONI

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