PITAGORA CHI ERA COSTUI

PITAGORA CHI ERA COSTUI

Portano il suo nome, oltre al famoso teorema, anche le tabelline, il primo strumento di calcolo che ci viene insegnato. Ma chi era Pitagora?

Ve lo racconto per curiosità!

PITAGORA CHI ERA COSTUI

Πυθαγόρας (Pythagóras) nasce sull’isola di Samo, in Grecia, tra il 580 e il  570 a.C. Matematico, filosofo, astronomo ma anche politico, fu il fondatore di una delle scuole di pensiero più importanti dell’umanità. La sua scuola si trovava a Crotone! Pitagora fu il primo a pensare che il mondo potesse essere descritto con i numeri!!!

Già prima della sua nascita sembra che l’oracolo di Delfi abbia predetto ai genitori: “Farà grandi cose per l’umanità!”

Si giunse a considerarlo profeta, guaritore, mago e ad attribuirgli veri e propri miracoli. Difficile distinguere tra verità e invenzione nella sua biografia. Fu discepolo di Anassimandro e viaggiò in molti luoghi. Si racconta che abbia studiato anche con Talete, un altro grande matematico. Dimorò in Egitto e la leggenda vuole che abbia viaggiato fino in India..

Sempre secondo le numerose leggende, mentre viveva in Egitto, venne catturato dai Babilonesi e portato come prigioniero a Babilonia. Fu però liberato quando mostrò le sue doti e il suo ingegno e venne ospitato dai Magi, grandi uomini saggi e viaggiatori.

E i Magi gli insegnarono, tra le altre cose, il famoso teorema. 

Ricordiamo che il “Teorema di Pitagora” non fu affatto una sua invenzione!

Ma a Pitagora dobbiamo la sua dimostrazione!

Attribuibile alle leggende sulla vita di Pitagora sarebbe aknche il suo matrimonio con Teano, dalla quale avrebbe avuto tre figli: due maschi, Arimnesto Telauge, e una femmina, Damo.

Tornato a Samo, vi fondò la prima sede della sua scuola, in cui si insegnavano 4 materie: matematica, geometria, astronomia e musica. Ben presto la sua scuola divenne molto frequentata e il filosofo decise di trasferirla in Magna Grecia. Sembra che Pitagora abbandonò la sua isola natia per dissensi con il tiranno Policrate

Stabilitosi a Crotone, in Calabria, attorno al 530 a.C., fondò una nuova scuola, simile alla precedente, ma con regole ferree. Tra le altre :

  • Per essere ammessi alla scuola pitagorica bisognava prima passare un lungo periodo in osservazione (anche degli anni!). In questo periodo, il discepolo doveva ascoltare in silenzio ciò che veniva detto, senza parlare né intervenire.

Fu Pitagora a dire “L’inizio della saggezza è il silenzio”!!!

  • Una volta ammessi alla scuola pitagorica, i nuovi allievi dovevano vivere nella scuola, seguendo una dieta vegetariana. Oltre alla carne, vigeva anche lo strano divieto di mangiare fave! 
  • Alla scuola potevano essere ammessi tutti, ricchi e poveri, uomini e donne! Il che non era scontato, in una società come quella greca in cui le donne vivevano praticamente recluse!

Come dicevamo, uno dei concetti più importanti che ci ha trasmesso Pitagora è che 

“tutto è numero”

Le leggi della natura possono essere espresse attraverso dei numeri. Per Pitagora, tutto è misurabile grazie ai numeri naturali.

La scuola aveva un simbolo segreto che tutti i pitagorici usavano come riconoscimento: il pentagramma, cioè la stella a cinque punte.

Una delle scoperte più grandi attribuite alla scuola pitagorica è quella relativa ai numeri irrazionali. Tale scoperta minò alla base le convinzioni dei pitagorici, che avevano individuato nel numero il principio di ogni cosa.

Gli irrazionali non possono essere rappresentati come erano soliti fare i Pitagorici e quindi sfuggono al concetto di razionalità.

Secondo la leggenda, Ippaso di Metaponto divulgò la scandalosa notizia all’infuori della comunità e per questo fu espulso ( e forse ucciso).  Anche se il ribelle fu cacciato, il clima attorno ai pitagorici si fa incandescente.  Gli abitanti di Crotone decisero infine di scacciare i pitagorici, incendiando la scuola.

Sulla fine di Pitagora le voci sono contrastanti: secondo alcuni sarebbe morto nell’incendio. Per altri riuscì a fuggire e a rifugiarsi a Metaponto, dove poi sarebbe morto nel 495 a.C.

Pitagora non lasciò nulla di scritto e le opere Tre libri e Versi aurei vanno ascritte ad autori sconosciuti, che li redassero in epoca cristiana o di poco antecedente

PITAGORA CHI ERA COSTUI. La rappresentazione dei numeri

Come accennato poco sopra, i numeri irrazionali misero in crisi la scuola pitagorica, perché non potevano essere rappresentati. Infatti i pitagorici scrivevano i numeri utilizzando dei sassolini e disponendoli in vari modi.

Esisteva pure un numero sacro, il 10, chiamato “tetraktys” (da “tetra” = 4, infatti ci sono 4 sassolini per ogni lato del triangolo): 

Secondo i Pitagorici, i numeri avevano una forma ed è la prima cosa che la mia Nonnina mi ha insegnato! Ci faceva “disegnare” i numeri con dei sassolini e così io e mia sorella abbiamo imparato che ci sono numeri triangolo, rettangolo, quadrato e pentagono! 

I numeri “triangolo” rappresentano l’operazione di somma di numeri successivi : 

  • 1 + 2 = 3
  • 1 + 2 + 3 = 6
  • 1 + 2 + 3 + 4 = 10
  • 1 + 2 + 3 + 4 + 5 = 15
  • ….

I NUMERI RETTANGOLO rappresentano invece la moltiplicazione : 

  • 2 x 3 = 6
  • 7 x 5 = 35
  • 3 x 4 = 12
  • e così via…

Se però moltiplichiamo un numero per se stesso, otteniamo i NUMERI QUADRATI ( ecco perché i numeri elevati alla seconda si chiamano quadrati!):

  • 3 x 3 = 9
  • 4 x 4 = 16
  • 2 x 2 = 4
  • e così via…

CURIOSITÀ

Che succede se sommo tra loro due numeri triangolo? Ottengo un quadrato! 

Curiosità 2 : 

Ogni numero triangolare è la metà del corrispondente numero rettangolare! Ed ecco perché l’area del triangolo si divide per 2…

Insomma, forse avrete capito perché mi piace tanto la matematica!!!

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